Sono tanti i motivi che portano ad estirpare un vigneto per rifarne uno nuovo: difficoltà ad usare i mezzi meccanici, filari troppo stretti, viti con sofferenze e malattie…
L’inizio di questo progetto risale all’estate 2016 o 2017 quando in famiglia di comune accordo si capisce che questo vigneto è arrivato alla fine del suo ciclo.
Così abbiamo deciso che dopo la vendemmia 2018 sarebbe arrivata l’ora di procedere all’estirpo del vigneto: subito si inizia con le pratiche burocratiche in Regione, avendo però il vigneto una superficie molto estesa ed in previsione di voler addolcire alcune pendenze del terreno, ci viene subito detto che non è sufficiente comunicare i lavori al proprio comune, infatti servono ulteriori pratiche.
Nella stagione invernale 2018/2019 abbiamo iniziato a togliere i vecchi pali fili di ferro ed i ceppi anziani, lasciando il terreno a riposo fino alla primavera 2020.
A maggio 2020 si dà il via a ruspe ed escavatori così l’appezzamento finalmente prende forma e anche l’esposizione al sole migliora.
L’ inverno 2021, con le sue frequenti nevicate, ha fatto sì che il terreno si sia impregnato per bene di acqua, utilissima e fondamentale per le nuove barbatelle.
Finalmente arriviamo ad oggi: la scorsa settimana abbiamo piantato le nuove barbatelle! E c’è una novità, ben due varietà di vitigni, Moscato e Nebbiolo! Inoltre stiamo ultimando la semina del miscuglio erboso per migliorare il drenaggio del terreno, successivamente pianteremo i pali e stenderemo i fili di ferro.
La strada sembrerebbe finita, invece è ancora molto lunga. Ci attendono 3 anni prima di iniziare con la prima raccolta delle uve ed almeno un anno in più prima di poter assaggiare i vini di questa nuova vigna…
- Disegno del perimetro del vigneto
- Inizio trapianto delle barberatelle
- Vista parziale dell’appezzamento
- Fila di barbatelle appena messe a dimora
- Il sacco del sovescio con le sue erbe
- Piero durante la semina del sovescio
- Filare fresato dopo la semina